KIWI, L’ITALIA SVILUPPA UN’INNOVATIVA TECNICA DI BIOLOGIA MOLECOLARE PER L’IDENTIFICAZIONE DELLA PSA

08/04/2013

Il Gruppo di Fitobatteriologia del DAFNE dell’Università della Tuscia prosegue gli studi e le ricerche inerenti all’agente del cancro batterico dell’actinidia Pseudomonas syringae pv. actinidiae (Psa), producendo ulteriori risultati a beneficio dell’intera filiera del kiwi.

Il Gruppo di Ricerca, in collaborazione con un analogo gruppo coordinato dal Prof. Vinatzer del Dipartimento di Patologia Vegetale della Virginia Tech University (USA), ha recentemente sviluppato un’innovativa tecnica di biologia molecolare per identificare Psa. Fino ad oggi nessun sistema d’identificazione di Psa permetteva di fornire una completa selettività per questa patovar e discriminare contemporaneamente tra i suoi differenti aplotipi. Pertanto, su questo aspetto si è lavorato ed è stato sviluppato e convalidato un nuovo sistema mediante tecnica PCR Multiplex (m-PCR).
Lo studio – dal titolo «A Multiplex CPR Assay for Detection of Pseudomonas syringae pv. actinidiae and Differentiation of Populations with Different Geographic Origin» – è stato pubblicato la scorsa settimana sulla rivista scientifica internazionale Plant Disease.
Il saggio è stato testato su 32 isolati noti di P. syringae pv. actinidiae e 15 non appartenenti a Psa. Gli isolati noti di Psa erano distinti in tre diversi aplotipi: un gruppo giapponese/coreano, un gruppo europeo e un gruppo cinese; 2 isolati di Psa della Nuova Zelanda sono stati associati a quelli afferenti al gruppo cinese, mentre sono risultati negativi altri due isolati sempre ottenuti in Nuova Zelanda ed isolati da piante di kiwi che non causano cancro batterico.
Il saggio di m-PCR descritto è in grado di rilevare il patogeno anche quando questo è presente in quantità ridottissime (fino a 5-50 pg di DNA batterico purificato o 5×102 cellule batteriche) e risulta efficace tanto sui tessuti vegetali naturalmente infetti, quanto su quelli infettati artificialmente. Questo metodo rappresenta quindi uno strumento adatto contemporaneamente al rilevamento di P. syringae pv. actinidiae ed al riconoscimento del suo aplotipo geografico di provenienza; in particolare, il metodo risulta particolarmente idoneo quando si devono analizzare elevati quantitativi di campioni (piante adulte, materiale vivaistico) durante le attività di sorveglianza e di prevenzione.

Per maggiori informazioni:
Dr. Giorgio M. Balestra – Ricercatore DAFNE, Università della Tuscia
Via S. Camillo de Lellis – 01100 Viterbo
Tel.: (+39) 0761 357474
Fax: (+39) 0761 357473
Email: [email protected]
Web: www.unitus.it

Fonte: DAFNE – Università della Tuscia

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