La Nuova Zelanda rinuncia ad un piano per l’eradicazione dei kiwi colpiti da batteriosi

In Nuova Zelanda, un ventilato piano da 20 milioni di dollari per l'eradicazione di 200 ettari di frutteti di kiwi, nel tentativo di contenere la diffusione della batteriosi dell'actinidia (PSA), è stato abbandonato, per concentrarsi piuttosto soltanto sul kiwi a polpa gialla.

John Burke, il general manager del forum Kiwifruit Vine Health, che vede la collaborazione tra i rappresentanti dell'industria e il governo neozelandese, ha infatti dichiarato che non c'è alcuna possibilità di contenere il ceppo più virulento del batterio (lo PSA-V) nelle aree di Te Puke e della Bay of Plenty, dove il batterio è stato individuato per la prima volta lo scorso settembre.

Burke ha reso noto che sono stati finora eradicati circa 45 ettari di actinidieti colpiti dal ceppo PSA-V: una superficie che rappresenta meno dello 0,5% del valore complessivo dell'industria neozelandese del kiwi. Il piano originario, ben più "aggressivo", prevedeva l'eradicazione di 200 ettari tra vigneti di kiwi a polpa verde e gialla, al fine di mantenere il contagio circoscritto alla cosiddetta "priority zone". I produttori colpiti avrebbero dovuto essere compensati con 20 milioni dei 50 complessivi raccolti nel fondo di sostegno pubblico-privato creato per fronteggiare l'emergenza. Fino a questo momento, 10,2 milioni di dollari sono andati a compensare gli agricoltori danneggiati dalla batteriosi.

Ora che tre casi di ceppo virulento sono stati confermati ad ovest della "priority zone", la strategia dell'industria – che genera un fatturato di 1 miliardo di dollari di esportazioni – è cambiato: soltanto i vigneti di kiwi a polpa gialla che mostrano sintomi avanzati del contagio (come formazioni carcinose, essudati dal tronco e avvizzimento) saranno eradicati, mentre i vigneti di kiwi a polpa verde che mostrano sintomi limitati alla maculatura delle foglie, non saranno rimossi.

Di fronte allo scetticismo e alle accuse di alcuni produttori locali circa l'efficacia di misure che prendono le mosse da una conoscenza scientifica ancora parziale su questa fitopatia, Burke ha replicato dicendo che il Kiwifruit Vine Health sta lavorando insieme a scienziati del Crown Research Institute Plant and Food Research e con uno scienziato e tecnico italiano competente in materia di PSA.

L'Italia è infatti anch'essa alle prese con il ceppo più virulento del batterio, che ha devastato i vigneti di kiwi a polpa gialla negli ultimi tre anni e che ora sta contagiando anche quelli a polpa verde.

Fonte: www.stuff.co.nz

Data di pubblicazione: 10/03/2011
Autore: Rossella Gigli
Copyright: www.freshplaza.it

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