Per i kiwi

Peccato per il drastico calo della produzione". Potrebbe riassumersi così il giudizio conclusivo sulla campagna 2010 di raccolta del kiwi in provincia di Cuneo. Se da un lato, infatti, la qualità dei frutti è stata eccellente, dall’altro lato, invece, i produttori si rammaricano per non aver potuto sfruttare appieno la qualità del raccolto a causa della carenza di prodotto in termini quantitativi. Si stima, in media, il 20-25% in meno dell’anno scorso.

I commenti di Confagricoltura Cuneo sono affidati al presidente della sezione Ortofrutticola, Carlo Barbero: "I frutteti della Granda hanno sofferto più di altri le grandi gelate dell’inverno scorso e questo ha provocato un taglio netto alla produzione; se le zone pedemontane di Envie, Revello e Barge hanno registrato cali contenuti, non altrettanto è stato nell’area compresa tra Saluzzo, Lagnasco e Savigliano, dove gli effetti del gran freddo si sono fatti sentire in maniera considerevole".

Lascia dunque l’amaro in bocca l’andamento di questo 2010 per i kiwi "made in Cuneo". Già in primavera il cancro provocato dal batterio Pseudomonas syringae pv. Actinidiae (PSA) aveva suscitato anche nella Granda diffusi timori, senza fortunatamente provocare, a ragion del vero, significativi danni alle colture, ma lasciando molta apprensione tra i produttori per il diffondersi della batteriosi. Gli abbassamenti di temperatura di fine ottobre, con conseguente accelerazione del processo di trasformazione dell’amido in zucchero, avevano poi portato il contenuto zuccherino a superare la soglia minima stabilita per la raccolta.

Ma non è bastato. Le gelate 2009 avevano comunque già compromesso a sufficienza il raccolto. Ne è risultato, dunque, un prodotto eccelso, ma scarso in quantità. Come conferma anche il produttore Michele Ponso, della omonima cooperativa con sede a Lagnasco: "Quest’anno abbiamo iniziato la raccolta leggermente in ritardo e purtroppo il calo delle rese ad ettaro è stato più basso ancora delle nostre aspettative, che già erano ridimensionate per via delle gelate del periodo prenatalizio del 2009; anche nel 2010, inoltre, le piante non hanno goduto di un clima molto favorevole in primavera e il risultato è stato segnato da un drastico calo della produzione, che nella mia zona ha toccato anche il 35%".

Il prodotto tuttavia resta molto ambito all’estero: "Esportiamo il 95% dei kiwi raccolti – continua Ponso – soprattutto in Germania e nei Paesi scandinavi, ma con crescenti interessi anche in Sud America, Arabia Saudita e Nord Africa". L’Italia si conferma, infatti, primo produttore mondiale di kiwi. L’actinidia "made in Cuneo" è esportata per oltre l’80% ed è apprezzata per l’elevato contenuto in vitamina C e il potere antiossidante.

Fonte: www.targatocn.it

Data di pubblicazione: 22/11/2010

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